Com’è noto, con il termine ultimo del 31/12/2024 sono definitivamente venuti meno gli incentivi fiscali introdotti dall’anno 2021 per le ristrutturazioni edilizie.

Vediamo quali incentivi, nel 2025, permangono, seppur marginalmente, e a quali condizioni.

  1. ECOBONUS
    L’Ecobous viene prorogato e allineato su due percentuali: 50% per le spese sostenute dal proprietario sulla casa adibita ad abitazione principale e 36% per gli interventi su altri immobili.
    Tuttavia non è più agevolata la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate da combustibili fossili.
  2. SISMABONUS
    Anche il sismabonus, nel 2025, viene abbassato a due percentuali: 50% per le spese sostenute dal proprietario sulla casa adibita ad abitazione principale e 36% per gli interventi su altri immobili.
  3. SUPERBONUS
    Questo viene ridotto al 65% e riservato unicamente ai soli interventi i quali, alla data del 15 ottobre 2024, il committente abbia prenotato l’agevolazione (con la CILAS, se del caso abbinata a delibera condominiale, o con istanza per acquisizione del titolo abitativo in caso di demo-ricostruzione).
  4. BONUS EDILIZI 2025: novità dalla legge di bilancio.
    L'ultima manovra ha ridefinito l'impianto di molti bonus, tra cui quelli interamente dedicati alla casa, con l'intento principale di abbassare le aliquote di sconto e i limiti di spesa. Una stretta sui bonus edilizi, a conti fatti.

Tra gli incentivi ritoccati dal governo c'è anche il cosiddetto bonus ristrutturazioni, che sulla scia dell'ecobonus cambia sia la percentuale di detrazione sia il tetto massimo su cui applicarla. Il bonus ristrutturazioni è una detrazione Irpef che spetta per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Per quanto riguarda le parti comuni degli edifici residenziali, è ammessa anche la manutenzione ordinaria.

Tra i lavori di riqualificazione ammessi c'è l'installazione di ascensori e scale di sicurezza, la realizzazione e miglioramento di servizi igienici, la sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, il rifacimento o costruzione di scale e rampe, altri interventi finalizzati al risparmio energetico e interventi di bonifica dall'amianto. Per la detrazione valgono anche la realizzazione di opere per evitare infortuni domestici e l'eliminazione delle barriere architettoniche, nonché interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e l'installazione di apparecchi di rilevazione del gas.

Ebbene, sul bonus ristrutturazioni nel 2025 la legge di bilancio conferma la detrazione Irpef al 50% (spalmata su dieci anni) per questo tipo di lavori. Ma la detrazione è vincolata a un requisito: le spese, per un tetto massimo detraibile pari a 96mila euro, devono essere sostenute dai "titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale". Tradotto, significa che la detrazione al 50% vale solo per le prime case, quelle in cui si risiede abitualmente. Negli altri casi, invece, si scende al 36%.

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